VERSO LA BLU ECONOMY PER UN MEDITERRANEO SOSTENIBILE – TOWARDS A BLUE ECONOMY FOR SUSTAINABLE MEDITERRANEAN

Quest’anno la XXVII Rassegna del Mare, che vede, come sempre, la partecipazione di numerosi esperti nazionali e internazionali, affronterà i temi che le sfide della c.d. Blue Economy  pongono anche nel Mediterraneo.

A livello mondiale, infatti l’economia basata sui settori marini è considerata una nuova frontiera per lo sviluppo economico e il suo Prodotto Interno Lordo (PIL), che potrebbe raddoppiare o addirittura triplicare nel ventennio 2010-2030. Questa tendenza si realizzerà anche nella regione mediterranea a causa dell’importanza rivestita da settori economici quali il turismo, le risorse energetiche e le risorse marine, compresa la pesca. La   crescita sarà  più consistente in quei settori come l’energia offshore(gas naturale, petrolio, eolico), il turismo marittimo e costiero, le attrezzature marittime e portuali legate al trasporto merci e al settore delle crociere.

La pesca industriale e artigianale e l’acquacoltura offrono numerosi posti di lavoro, ma sono minacciati da n eccessivo sfruttamento. Lo sviluppo delle risorse di profondità (deeè-sea: risorse biologiche ed estrazione di minerali) potrebbe non generare quell’atteso numero di posti di lavoro, ma sollevare preoccupazioni su impatti ambientali e sul tema dei brevetti. L’economia blu è un’economia a basso inquinamento, efficiente in termini di risorse e circolare, basata su modelli di consumo e produzione sostenibili, che accresce il benessere e l’equità sociale, genera valore economico e occupazione e riduce significativamente i rischi ambientali e le scarsità ecologiche.

31/08/2018