Il fenomeno dell’intrusione salina interessa tutto il bacino del Mediterraneo,
e risulta strettamente legato non solo all’eccessivo sfruttamento delle falde,
ma anche ai fenomeni di subsidenza, di mancato apporto di ricarica naturale
degli acquiferi costieri e di innalzamento del Livello Medio Mare che, oltre
ad aumentare il rischio di erosione costiera e di inondazioni, producono un
depauperamento ormai irreversibile delle risorse idriche sotterranee.

In Italia, l’intrusione salina riguarda in particolare Emilia Romagna, Puglia,
Sardegna e Sicilia ed è particolarmente avvertito in prossimità delle foci dei
Fiumi, specie se regolati da invasi che determinano importanti variazioni al
regime fluviale a valle. Particolarmente significativo è il caso del Delta del Nilo,
per il quale esiste una vasta letteratura tecnica.

La gravità della situazione è ormai conclamata, specie in quelle Regioni in cui la pratica irrigua con acque sotterranee ha subito un drastico ridimensionamento
a causa dell’eccesso di salinità.
E’ dunque necessario valutare quali possano essere le strategie di intervento
migliori per tutelare questa importante risorsa naturale e, al contempo,
garantirne l’utilizzo per preservare gli attuali usi agricoli della fascia costiera.

Per la protezione di interventi a lungo termine sarà comunque necessario
assicurare lo sviluppo di una base di informazioni, di sistemi di monitoraggio
e indicatori più completi per determinare l’effettivo stato dell’intrusione salina,
le condizioni prevalenti del suolo e valutare l’impatto delle diverse politiche e
pratiche da attuare per la mitigazione del fenomeno stesso, delle sue cause
e dei suoi effetti attuali e potenziali.

Sono stati chiamati ad esporre le proprie esperienze rappresentanti di società
competenti ai problemi e alla gestione delle acque con particolare riguardo alle
acque per l’ agricoltura

 

 

Relatori: Edj Bandiera, (CIBM Livorno), Piergiorgio Manciola (Università di Perugia), Stefano Casadei (Università di Perugia), Fabio Russo (Università di Roma 1),
Salvatore Troisi (Università della Calabria), Nader Noureldeeen Mohamed (Faculty of Agriculture, Cairo University)

Coordina: Lucio Ubertini (Rappresentante Acqua UNESCO – Comitato Scientifico
di Mareamico)