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Mauro Cutrufo - Verso il grande polo diportistico di Roma: la risposta normativa

Passione profonda per molti ma anche risorsa immensa da sviluppare e salvaguardare, il mare rappresenta un elemento strategico per il nostro paese, al quale si collegano settori, come quello della nautica, con potenzialità molteplici e ancora inespresse sul piano economico, occupazionale e turistico. Oggi in Italia sono molte le persone che decidono di vivere il mare in piena libertà, navigandolo: una scelta che accomuna tante famiglie come dimostra la consistenza del nostro parco nautico, che tra natanti, imbarcazioni e navi da diporto conta oltre 600 mila unità. Un fenomeno di massa, dunque, che porta con sé ricadute positive sull'indotto turistico, soprattutto quello stagionale, ma che oggi sconta la carenza di un’offerta ricettiva inadeguata. Basti pensare che marine, porti, spiagge attrezzate, gavitelli, catenarie e pontili galleggianti gli ormeggi disponibili, totalizzano solo 141 mila posti, per rendersi conto di uno degli aspetti problematici di questo comparto. Lo sviluppo del turismo nautico, e quindi delle nostre coste, passa necessariamente attraverso quello della portualità turistica, che va vista come un ‘moltiplicatore’ per le economie locali, per la creazione di nuovi posti di lavoro, la valorizzazione degli immobili, la proliferazione degli esercizi commerciali, e così via.

E partendo proprio dalla Capitale, una città da sempre legata all'acqua, dobbiamo constatare che per anni il turismo nautico, come anche altre forme di turismo, sono passati in secondo piano rispetto alla tradizionale attrattività affidata al centro storico, primo polo turistico di Roma, e al ben noto patrimonio archeologico della città. Eppure proprio il turismo nautico e crocieristico in questo periodo di crisi diffusa ha retto meglio di altri settori. Un traguardo importante per far fronte a questo gap, e organizzare un offerta turistica al passo con quella delle altre capitali europee, è la realizzazione del Secondo Polo turistico di Roma. Un sistema che valorizzerà il segmento diportistico e crocieristico affianco a quelli golfistico, convegnistico e fieristico, dei parchi a tema, dei parchi verdi. Per la prima volta questi diversi sottoinsiemi saranno correlati tra di loro e messi a sistema per comporre un’offerta turistica completa e differenziata per diversi target di viaggiatori.

Per la nautica in particolare ci siamo posti un obiettivo ambizioso, che però riteniamo non solo realizzabile ma soprattutto necessario per una grande città come Roma: creare il più grande polo diportistico in Italia, attraverso un complesso di opere strutturali e infrastrutturali che comprendono la realizzazione di nuove strutture per la nautica e la riqualificazione dei porti.

Per Roma quindi siamo ad un passaggio già molto avanzato, visto sono già partiti alcuni dei lavori previsti dal Secondo Polo. Ma il riordino della materia in tema di portualità turistica è un aspetto complesso che necessita di interventi strutturali e organici anche a livello nazionale, se vogliamo che i nostri mari e le nostre coste continuino ad essere vettori di sviluppo economico per il nostro paese, attraverso la nautica da diporto. Come presidente dell’Associazione parlamentare “Amici del mare e della nautica” - l’associazione bipartisan che nasce in Parlamento nel 1980 e che ha ispirato la prima legge sulla nautica approvata all'unanimità dalle Camere - sono anche il primo firmatario di un disegno di legge “Disciplina delle strutture ricettive da diporto” attualmente assegnato alla Commissione Lavori Pubblici del Senato, che punta proprio a dare soluzioni concrete ai numerosi problemi relativi alla portualità turistica. Oggi sulla materia vige una grande confusione. Senza contare che manca una risposta alla domanda insoddisfatta di ormeggi. La scarsa offerta di posti barca fa lievitare le tariffe,  provoca un disagio per i dipartisti e rischia di allontanare chi vuole avvicinarsi a questo splendido settore, la nautica, con un danno per tutto il comparto turistico e con il rischio reale che molti potenziali turisti abbandonino le nostre coste.

Nel disegno di legge sono stati previsti incentivi allo sviluppo delle strutture per la nautica e alla riqualificazione delle aree dismesse (industriali o militari) proponendo soluzioni che invoglino i privati a investire, in cambio, ad esempio, della durata certa della concessione o del diritto ad ottenere il rinnovo della concessione per chi provveda ad incrementare il numero di posti barca e a migliorare le strutture portuali esistenti.  Oppure velocizzando l’iter del procedimento istruttorio per evitare che i progetti si arenino in sede di conferenza di servizi.

Il tutto ovviamente sempre nell'ottica di un sviluppo sostenibile e della tutela dell’ambiente, ad esempio con l’obbligo di realizzare adeguate strutture per la raccolta delle acque nere o di effettuare la raccolta dei segnali di soccorso scaduti. E ancora, la definizione del contratto di ormeggio, misure per il contenimento delle tariffe delle strutture ricettive e per la loro differenziazione in base a categoria e qualità dei servizi resi, il riconoscimento giuridico di turismo nautico e così via.

Un disegno legge complessivo che vuole mettere mano ad una serie di interventi e che coinvolge tutti gli operatori della filiera nautica per quello che considero uno dei settori turistici più legati all'ambiente, al mare, alla libertà di movimento e per il quale ancora si può fare molto. Roma accoglie con soddisfazione la ventesima edizione della Rassegna del Mare, organizzata da Mareamico, un’associazione che da anni opera in favore dell’ambiente marino e con la quale già in passato abbiamo avuto occasione di collaborare. La rassegna rappresenta per noi un’occasione per  portare all'attenzione di  tutti i soggetti che operano attorno all'universo ‘mare’, le soluzioni messe in atto o in programma per lo sviluppo delle nostre coste. Ma è anche un momento di confronto che ci permetterà di ascoltare spunti, riflessioni e commenti da chi ama il mare, le attività ad esso collegate, e ha a cuore la sua tutela ma anche la sua valorizzazione.

 

Mauro Cutrufo