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Mareamico - Alghero - L

Alghero, in catalano L'Alguer, è una città di 43.831 abitanti in provincia di Sassari in Sardegna. È conosciuta anche come Barceloneta, la piccola Barcellona: la città ha infatti conservato l'uso della lingua catalana, di cui è un'isola linguistica e il 22,4% dei suoi abitanti la parla nella variante algherese, riconosciuta dallo stato italiano e dalla Regione autonoma della Sardegna come lingua minoritaria. Tale lingua sta ricevendo tutela attraverso programmi di insegnamento e di utilizzo ufficiale all'interno del territorio comunale. Ad Alghero ha inoltre sede istituzionale una delegazione del governo della Catalogna. Sono tutti “del’Arco Catalano” i comuni gemellati con Alghero: Balaguer (Spagna), Tarragona (Spagna), Palma de Mallorca (Spagna), Encamp (Andorra, anche qui si parla una variante del catalano).

La città, una delle principali della Sardegna e quinta della regione per numero di abitanti, è una delle porte di accesso all'Isola, grazie all'aeroporto che sorge nelle vicinanze di Fertilia. È famosa anche come Riviera del Corallo, in quanto nelle acque della sua rada è presente la più grande quantità del prezioso corallo rosso della qualità più pregiata, pescato tutt'ora da corallari subacquei, attività che, con la lavorazione e la vendita, da secoli ha avuto una grande importanza di carattere economico e culturale, tanto che il ramo di corallo è inserito nello stemma della città.

Il nome “Alghero” ha un'origine incerta: l'ipotesi più accreditata è che derivi da "Aleguerium" (alga) per la notevole quantità di Posidonia Oceanica che si deposita sul suo litorale. Un'altra tesi suppone l'origine dall'arabo Algèr e dalla sua similtudine con Algeri, capitale dell'Algeria, poiché gli arabi nordafricani storicamente hanno frequentato anche le coste della Sardegna con relative frequenti incursioni e tentativi di conquista di territorio. Quindi una teoria vede gli Arabi provenienti dall'Algeria costituire un primo insediamento e nominare il sito con il riferimento alla loro città di origine.

Alghero è situata nella parte nord-occidentale della Sardegna, all'interno dell'omonima rada. La maggior parte del territorio a nord dell'area urbana è occupato dalla pianura della Nurra. Nell'estrema frangia a nord-ovest si ergono i sistemi carsici di Capo Caccia, Punta Giglio e Monte Doglia. Procedendo a sud della città si osserva un territorio formato per lo più da vulcaniti che vanno a formare gli altipiani di Villanova Monteleone e Bosa, dall'ultimo del quale hanno origine alcuni corsi d'acqua che hanno favorito l'agricoltura.

Nelle strade cittadine di Alghero, soprattutto in quelle del centro storico, accanto alla dicitura in italiano dei toponimi si affianca spesso la dicitura catalana. Se nella parte "nuova" della città i toponimi sono semplicemente tradotti in catalano, stessa cosa non si può dire del Centro Storico, nel quale le diciture rimandano alla tradizione culturale algherese, e quindi ci troviamo di fronte ad una doppia denominazione.

Alghero conta un panorama naturale molto vario, dalle spiagge con sabbia fine alle scogliere con sassi piatti o molto frastagliati. E’ apprezzabile soprattutto la vista dal mare, in quanto si riesce a cogliere la varietà della sua costa mista alla vegetazione, la tipica macchia mediterranea, e alla pineta che spesso fa da contorno. Molto apprezzato per il suo panorama è il promontorio di Capo Caccia, con la sua ormai conosciuta falesia a forma di gigante addormentato che è divenuta uno dei simboli di Alghero, insieme al pregiato corallo rosso. La zona di Capo Caccia con la prospiciente Isola Piana e del Golfo di Porto Conte è sito di primario interesse naturalistico, in cui recentemente è stata costituita l'Area naturale marina protetta Capo Caccia - Isola Piana. La particolare conformazione geologica (origine carsica) rende la zona ricchissima di grotte ed anfratti, ancora in buona parte inesplorati. Insistono proprio qui le famose Grotte di Nettuno, accessibili sia dal mare sia da terra (tramite la famosa Escala del Cabirol, di 656 gradini), e che offre al suo interno un panorama di sale e piscine, come la piscina del gigante, e stalattiti e stalagmiti di forme particolari, come l'organo. Sul versante orientale di Capo Caccia si aprono a strapiombo sul mare la Grotta dei Ricami e la Grotta Verde, raggiungibili solo via mare. Nella prima, numerose concrezioni davano origine a dei ricami di calcare, attualmente invece è completamente devastata e le concrezioni sono sparse dappertutto. Nella seconda si possono ancora notare i resti di alcuni graffiti risalenti al Paleolitico, ormai quasi perduti a causa di atti vandalici e passati tentativi di "strappo".

Il territorio di Alghero inizia la sua storia circa 6000 anni fa durante il Neolitico e prosegue lungo le fasi della preistoria che hanno interessato tutta la Sardegna. La civiltà nuragica ha eretto qui numerosi monumenti, quali le necropoli ipogeiche di Santu Pedru e di Anghelu Ruju, e i villaggi nuragici di Palmavera e di Sant'Imbenia. I Fenici, durante il IX secolo a.C., avevano instaurato proprio qui uno dei più proficui porti commerciali, favoriti dalla conformazione della costa e dalla presenza di risorse, soprattutto di acqua dolce. Del periodo romano Alghero conserva poche testimonianze, come la villa romana di Santa Imbenia, il santuario lustrale della Purissima e il ponte romano sullo stagno del Calich. Nel 2007, alle pendici di Monte Carru, collina adiacente la località "La Purissima", è venuta alla luce una necropoli con oltre 400 tombe databili tra il periodo repubblicano ed imperiale.

In passato Alghero ha subìto diverse dominazioni che hanno influito profondamente sugli usi e costumi dei suoi abitanti, soprattutto per quanto riguarda la lingua, che mantiene la versione antica del catalano. Le origini della città vengono fatte risalire alla prima metà dell'XI secolo, anche se non ancora del tutto certe, con la fondazione del borgo vecchio da parte dei Doria, nobile famiglia genovese. In seguito, per la posizione strategica del borgo e per la presenza di una ricca falda acquifera sotterranea furono numerosi i tentativi di impadronirsi della città: nel 1283 ci provarono i Pisani senza però riuscirvi, mentre nel 1354 venne conquistata dai catalani, guidati dal sovrano Pietro IV di Aragona il Cerimonioso, che popolò la città di catalani. In quel periodo Alghero fu colpita da peste e carestia. Nella seconda metà del XIV secolo, durante la crisi del Regno d'Aragona, Alghero rimase senza protezione, e questo diede modo ad Eleonora d'Arborea e a suo marito Brancaleone Doria di conquistare finalmente la città dopo anni di inutili tentativi. Nel 1492, a seguito dell'espulsione da Alghero della numerosa e ricchissima comunità ebraica, l'economia ricevette un duro colpo, a cui nel 1503 pose fine la bolla pontificia di Papa Giulio II.

Il primo sistema di fortificazioni della città risale al XIII secolo ed è quello dell'impianto urbano genovese. Dal 1354 la città venne occupata dai catalani, i quali restaurarono e ampliarono il sistema difensivo, trovato, sempre nel 1354, in pessime condizioni. Della cortina muraria genovese-catalana, rimane solo qualche tratto: la maggior parte delle fortificazioni oggi visibili, infatti, risalgono al XVI secolo e furono realizzate per espressa volontà di Ferdinando il Cattolico il quale, reputando le strutture difensive in condizioni di degrado tali da non garantire più la protezione della città, ne ordinò la ricostruzione.

In accordo con le politiche dell'Unione Europea e della Repubblica Italiana, nonché della Regione Autonoma della Sardegna in fatto di salvaguardia e valorizzazione delle realtà linguistiche locali, il Comune di Alghero ha deciso di adottare quale lingua ufficiale, insieme all'italiano, la variante algherese del catalano. Tutti gli atti pubblici sono pertanto redatti in italiano e catalano. Anche il sito istituzionale del comune è consultabile in versione bilingue (italiano-catalano).

 

Ass. Ecologica Mareamico