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Luciano Canepa - Attività di pesca presso il porto di Ancona

L’Autorità Portuale ha competenze estremamente limitate sul tema trattato nel workshop “Ambienti portuali ed impatti sulla biodiversità marina”, specialmente se restringiamo l’ambito al settore delle risorse marine e della pesca. Il tema trattato infatti riguarda piuttosto le autorità ambientali per l’aspetto regolativo e il mondo accademico per quanto riguarda la ricerca e l’innovazione. L’Autorità Portuale infatti è chiamata principalmente a supervisionare le attività portuali svolte dagli operatori attivi nel porto, nonché a valorizzare le aree demaniali e le infrastrutture portuali. L’impatto ambientale delle attività portuali riguarda quindi altri aspetti, quali le polveri, l’inquinamento atmosferico da emissioni, il rumore, la prevenzione dei rischi di inquinamento.

Detto questo, nel mio intervento desidero presentare sinteticamente il settore ittico attivo presso il porto di Ancona, e come l’Autorità Portuale intende supportarne l’operato.

La flotta peschereccia anconetana è un segmento produttivo di tutto rispetto in ambito nazionale, rappresentando la seconda in Italia dopo quella di Mazara del Vallo per potenza dei motori e per tonnellaggio delle imbarcazioni. Almeno il 50% di queste ultime supera infatti le 100 tonnellate di stazza, a fronte di una media nazionale del 2%. Sono circa 500 pescatori che aderiscono a diverse associazioni le quali fanno capo alla Cooperativa Pescatori Motopescherecci, che li rappresenta nelle sedi istituzionali. La Cooperativa Pescatori è inoltre il soggetto che organizza le modalità di lavoro che, ad Ancona, gradualmente ha assunto delle peculiarità non riscontrabili in altri porti e che fondamentalmente consiste nell'esercitare l’attività di pesca tenendo conto della necessità di salvaguardare la fauna ittica, della giusta remunerazione dei pescatori e delle esigenze dettate dalle richieste del mercato.

I pescherecci trovano storico e tradizionale attracco nel porticciolo denominato Mandracchio e attorniano la Mole del Vanvitelli, edificio storico di pregio. Nelle immediate adiacenze del Mandracchio è situato il Mercato Ittico dove si effettua la commercializzazione del pescato. Questa posizione però oggi mostra sempre più i propri limiti: tra il mercato ittico e gli ormeggi dei pescherecci passa infatti la strada di collegamento al porto commerciale dal porto storico, con frequenti passaggi di mezzi pesanti e carenza di spazi per gli operatori della pesca. Per questo l’Autorità Portuale nel Piano di Sviluppo del Porto ha concordato con le altre Istituzioni e con i pescatori lo spostamento della flotta peschereccia, dei locali di supporto e delle infrastrutture di manutenzione, e del mercato ittico in un nuovo porticciolo dedicato, più a nord, al di fuori del porto storico e del porto commerciale. Questo consentirà di dotare il porto di Ancona di un’area specificamente dedicata al settore ittico, consentendo una migliore organizzazione del lavoro, il recupero di un’area di pregio del porto storico e la piena valorizzazione della Mole del Vanvitelli.

 

Avv. Luciano Canepa – Presidente Autorità Portuale di Ancona