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Giuseppe Cognetti - Cooperazione internazionale nel quadro di una moderna politica ambientale nel Mediterraneo

            L’incongruenza fra confini amministrativi e confini degli ecosistemi è di ostacolo a una sempre più efficace conservazione di biotopi costieri. Da qui le iniziative caldeggiate a suo tempo dal Consiglio d’Europa di organizzare parchi transfrontalieri gestiti congiuntamente da due o più nazioni confinanti e con strutture comuni per le attività culturali e di ricerca che, oltre a garantire una articolata protezione, possono essere la base di avvio ad una politica comune della pesca. Un primo esempio è il “Santuario dei cetacei” frutto della collaborazione fra Italia, Francia e Principato di Monaco, finalizzato allo studio e alla protezione dei cetacei, che comprende una vasta area del Mar Ligure e dell’Alto Tirreno.

            L’Associazione Mareamico fondata nel 1989, dà un importante contributo svolgendo la sua attività con l’obiettivo di favorire il confronto fra mondo politico e imprenditoriale da un lato e mondo scientifico dall’altro sui temi della conservazione e dello sviluppo sostenibile nel Mediterraneo, con particolare riguardo alla cooperazione internazionale per la ricerca, la formazione professionale e l’educazione ambientale. Tale cooperazione che riguarda principalmente la Francia e la Tunisia, viene realizzata attraverso una continua serie di incontri scientifici per individuare linee di azione comune relativa alla ricerca e all’educazione ambientale. Voglio ricordare ad esempio che fu sancito a Tunisi, nel marzo del 2005, un gemellaggio fra la Societé des Sciences Naturelles de Tunisie (SSNT) e l’Associazione Mareamico in presenza del Ministro tunisino della Qualità della Vita e successivamente nel maggio dello stesso anno fu firmato un protocollo d’intesa fra i due soggetti dal Ministro italiano dell’Ambiente. Nell’ambito di questa collaborazione, alcuni dottorandi dell’Università di Tunisi hanno completato le loro tesi di dottorato su temi ambientali marini all’Università di Pisa. Per sviluppare ulteriormente questa collaborazione sarebbe auspicabile prendere in considerazione l’organizzazione di un parco transfrontaliero nel Canale di Sicilia che, oltre a garantire una più ampia e articolata protezione delle biocenosi, fornirebbe mezzi più efficaci di controllo e di intervento e potrebbe essere la base di avvio di una politica comune della pesca.

            Questa prospettiva si inquadra nella proposta di una unione per la collaborazione fra la riva nord e la riva sud del Mediterraneo così come previsto nel progetto dell’Unione per il Mediterraneo stabilito nel vertice di Parigi (13-14 luglio 2008). Questo progetto punta l’attenzione sulla necessità di rinnovare e rinforzare i legami fra i paesi mediterranei, attraverso la realizzazione di concrete iniziative. Il progetto apre tutta una serie di iniziative per una efficace collaborazione internazionale che va dalla ricerca scientifica all’ecoturismo, dalla pesca all’educazione ambientale, dalla lotta agli inquinamenti alle autostrade del mare.

 

 Prof. Giuseppe Cognetti - Università di Pisa