G. Santangelo – I. Vielmini – L. Bramanti – G. Tsounis – S- Rossi –M. Iannelli – J.M Gili – Cattaneo – R. Vietti – Approccio demografico alla conservazione ed alla gestione del corallo rosso mediterraneo

Molte specie soggette a sfruttamento economico sono strutturate in popolazioni geneticamente distinte. Queste popolazioni subiscono o hanno subito differenti intensità di sfruttamento e sono soggette a differenti fattori demografici ed ambientali; che le portano ad assumere differenti strutture. Uno sfruttamento razionale delle specie di importanza economica deve essere pertanto basato sulla struttura delle singole popolazioni. Il corallo rosso Mediterraneo (Corallium rubrum L., 1758), che vive su fondali rocciosi tra i 10 ed i 600 metri di profondità, è un esempio paradigmatico di una specie marina intensamente sfruttata fin dall’antichità. A causa dell’elevato valore delle colonie dovuto al loro utilizzo per la produzione di gioielli ed oggetti artistici, molte popolazioni di corallo rosso sono state soggette o sono ancora oggi soggette ad una pesca intensa che, da una profondità più superficiale si è estesa nel tempo e con lo sviluppo di nuove tecnologie, a profondità sempre maggiori (fino a 130-150  metri). Nel nostro intervento verranno discussi i dati relativi alla struttura demografica di due differenti popolazioni geografiche di corallo rosso che sono insediate in due Aree Marine Protette soggette a differente regime di tutela (e di prelievo); la prima si trova nell’Area Marina Protetta di Portofino e la seconda in quella di Cap de Creus (Catalunya Spagna). Scopo di queste ricerche è la messa a punto di modelli demografici adatti alle singole popolazioni che possano permettere uno sfruttamento sostenibile delle popolazioni di corallo rosso. Negli ultimi anni la ricerca relativa a questa preziosa risorsa mediterranea si è orientata verso lo studio della struttura e dinamica delle popolazioni con l’utilizzo di modelli demografici; quest’approccio, molto utilizzato nella Ecologia delle Conservazione, potrà fornire strumenti utili a regolare lo sfruttamento in base al tasso di accRescimento della risorsa, permettendo così una gestione razionale delle popolazioni locali di questa specie preziosa.

Santangelo G¹, Vielmini I.¹, Bramanti L. ¹, Tsounis G. ³, Rossi S. ⁴, Iannelli M. ⁵, Gili J.M. ³, Cattaneo – Vietti R. ²,. ¹

¹Dipartimento di Biologia, Università di Pisa, Via Volta 6 I-56126 Pisa

²Dip.Te.Ris., Università di Genova, viale Benedetto XV 3 I-16132 Genova

³Institut de Ciencias del Mar, Passeig Maritim de la Barceloneta 37-49 E-08003 Barcelona

⁴ Institut de Ciència y Tecnologia Ambientals (Universitat Autònoma de Barcelona) Campus UAB Cerdanyola del Vallès E-08193 Barcelona

⁵Dipartimento di Matematica, Università di Trento, Via Sommarive 14 I-38050 Povo, Trento

gsantangelo@biologia.unipi.it