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Francesco Valentini - Sviluppo dei trasporti marittimi e tutela del mare

A seguito degli incidenti ben noti della "Erika" in Francia (1999) e della "Prestige" in Spagna (2002), è stato finalmente recepito a livello mondiale il problema di fondo di una rapida eliminazione, dal mercato internazionale dei noli,  delle navi - cisterna più vecchie ed obsolete, maggiormente coinvolte negli incidenti che causano i danni più rilevanti all'ambiente marino.

Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio si è fatto immediatamente promotore sia a livello nazionale che a livello internazionale di iniziative poste ad innalzare la tutela delle acque e delle coste nazionali mediante la prevenzione da incidenti di questo tipo.

Iniziative a livello nazionale

 

E' in quest'ottica che si inquadra il decreto interministeriale del 18 aprile 2003 (in allegato) di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che fissa limiti severi alla tipologia di naviglio utilizzato per il trasporto degli idrocarburi pesanti e degli oli combustibili (del tipo trasportato dall'Erika e dalla Prestige).

Parallelamente si è pensato ad innalzare il livello di risposta nazionale agli incidenti di questo tipo.

 Si ricorda, a tal proposito, che attualmente il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio dispone, in base a contratto di noleggio, di 71 unità navali antinquinamento (di cui 10 d'altura e 61 costiere).

Peraltro, due di queste unità di altura e oltre 3000 m. di panne d'altura sono state inviate in Spagna per contribuire al contrasto dell'inquinamento provocato dal naufragio del Prestige.

Il Ministero dispone inoltre di 7 centri logistici (magazzini) dotati di ulteriori apparecchiature di riserva e dislocati a: Genova, Civitavecchia (Roma), Napoli, Messina, Bari, Ravenna, Cagliari.

Si tratta di una struttura unica in Europa e all’avanguardia nel mondo.

Al momento si è già provveduto ad acquistare ulteriori panne d'altura e costiere ed è allo studio l'aggiornamento, alla luce delle esperienze acquisite recentemente in Spagna, delle specifiche tecniche per i mezzi e gli apparati antinquinamento previsti nel futuro contratto di noleggio. 

 

Iniziative a livello internazionale

 

Anche a livello comunitario ed internazionale  l'azione del Ministero si è contraddistinta per un forte impegno all'innalzamento della sicurezza del trasporto via mare di idrocarburi e di sostanze pericolose.

Sotto tale profilo, infatti, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio ( Servizio Difesa Mare) ha appoggiato l'iniziativa dell'Unione Europea affinché nella prossima riunione di luglio 2003 (14 - 18 luglio 2003) del Maritime Environment Protection Committee (MEPC) dell'IMO, che si terrà in concomitanza della presidenza italiana di turno della Unione Europea,  sia discussa ed auspicabilmente accolta una nuova rimodulazione, più accelerata, dei tempi di uscita dal mercato internazionale  delle navi cisterna più anziane.

Ciò, peraltro, in linea con la proposta di regolamento europeo già elaborato dalla Commissione ed in corso di adozione, che modifica il precedente regolamento 417/2002 sull'introduzione accelerata delle  norme in materia di doppio scafo o tecnologia equivalente.

Parallelamente, in seno all'International Oil Pollution Compensation Fund (IMO), si è fatto in modo di aumentare l'entità del risarcimento previsto fino a qualche tempo fa in caso di disastro ambientale verificatosi  nelle acque di un paese aderente al fondo medesimo. Tale risultato sarebbe ottenuto mediante l’istituzione di un terzo fondo aggiuntivo, al momento opzionale, (protocollo siglato a Londra in data 16 maggio 2003, che pur non prevedendo ancora il risarcimento del danno ambientale innalza il tetto del risarcimento a 750 milioni di diritti speciali di prelievo ovvero SRD, pari a circa 900 milioni di euro ).

Inoltre, sul tema dei controlli alle navi, che vede l'Italia in prima fila per numero di navi controllate, l’impegno del Ministero è costante.

Ciò grazie alla preziosa collaborazione delle Capitanerie di Porto, con le quali è stata stipulata una Convenzione a tale proposito.

Ma i problemi del mare e della sua salvaguardia non sono solo quelli legati al traffico petrolifero, e anche su altri aspetti l’azione del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio è stata attenta alle esigenze di tutela dei nostri mari.

Nell’ambito dei lavori in corso presso l’Organizzazione Marittima Internazionale volti ad affrontare il problema costituito dagli organismi alloctoni contenuti nelle acque di zavorra, l’Italia ha presentato dei documenti  che sono stati recepiti nel testo della convenzione predisposta e che sono tesi alla salvaguardia delle specificità e vulnerabilità del Mediterraneo e in particolare dell’Adriatico, a rischio per loro precipue caratteristiche idrografiche e per l’alto volume di traffici marittimi.

 

Francesco Valentini

Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio