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Francesco Saverio Romano - La Pesca al Centro della XXII Rassegna del Mare

Come già in occasione dei precedenti confronti, Mareamico mette al centro del dibattito che si svolgerà in occasione della XXII Rassegna del Mare il tema della Pesca con riferimento ai problemi che in generale riguardano il Mediterraneo e la nostra Marineria in particolare.

Ritengo importante che questo dibattito si svolga nella mia Regione, la Sicilia.

Il Convegno di Mareamico coincide con un periodo di particolare turbolenza nella generalità dei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo ma con ripercussioni che investono direttamente l’Italia e più in generale, l’Unione Europea; una situazione dalla quale emergono problemi nuovi, ma anche possibili nuove opportunità soprattutto se le fenomenologie  in atto daranno luogo ad un reale radicamento di sistemi democratici o, almeno, indicheranno una prospettiva in questa direzione.

L’Italia ha interessi consolidati, dal punto di vista storico, geografico, economico con questi Paesi; e la necessità di coordinare lo sforzo di pesca costituisce un “asset” fondamentale per la salvaguardia di questi interessi.

L’attività di pesca attraversa – lo dobbiamo riconoscere – un momento di grande e prolungata sofferenza alla quale non sono estranee le tematiche ambientali per assicurare ad un mare sostanzialmente chiuso come il Mediterraneo condizioni atte a coniugare lavoro, conservazione e sviluppo all'interno di un quadro sinergico di politiche efficaci.

Un approccio teso alla individuazione di regole comuni e condivise non può trascurare il fatto che dove operano flotte industriali internazionali il quadro si presenta ben più preoccupante rispetto a dove operano flotte tradizionali delle varie marinerie nazionali. Tutto ciò ci riporta al tema delle cosiddette “acque internazionali” ed alla necessità che le regole, attraverso accordi bilaterali o plurilaterali si applichino anche a queste acque oggettivamente di interesse transfrontaliero.

Riconoscere queste esigenza è tappa obbligata degli impegni del Governo Italiano.

In questo quadro val la pena di sottolineare che anche le politiche di controllo devono essere ulteriormente razionalizzate evitando d’imporre regole generali difficilmente applicabili a situazioni specifiche. Tale necessità è del tutto evidente anche per contrastare una pesca illegale diffusa e difficile da contenere, soprattutto in periodi, come l’attuale, nei quali i mezzi “locali” sono utilizzati per altre emergenze.

Ritengo che la salvaguardia della Biodiversità e la sua preservazione, l’applicazione di regole certe ed il mantenimento degli stock a livello di massimo rendimento “sostenibile” costituiscono due facce dello stesso problema: come evitare forme di pesca “selvaggia” e garantire il bene anche per le prossime generazioni.

L’augurio è che da questo convegno possano scaturire interessanti indicazioni in questa direzione.

 

 

Saverio Romano - Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali