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Daniela Addis - La gestione delle risorse marine nell

“La pianificazione dello spazio marittimo quale attivatore del Green Deal europeo”

Con la direttiva 2014/89/UE, recepita in Italia con il d.lgs. n. 201/2016 di attuazione, si disciplina la nuova funzione amministrativa e di governance di “pianificazione dello spazio marittimo”, con cui si intendono pianificare e gestire le attività umane nelle zone marino-costiere.

L’Unione Europea, dopo la crisi sanitaria causata da Covid-19 e le sue conseguenze, ha presentato il programma per la ripresa, per rilanciare l’economia attraverso un approccio verde, sociale e digitale per costruire un futuro più sostenibile e resiliente, con al centro il c.d. Green Deal o Patto verde europeo.

Il Green Deal europeo prevede una tabella di marcia con azioni volte sia a promuovere l'uso efficiente delle risorse, passando a un'economia pulita e circolare; sia a ripristinare la biodiversità e ridurre l'inquinamento, con ulteriori programmi di investimento su ricerca, innovazione e azioni esterne, al fine di supportare programmi chiave per le future crisi.

Con l’obiettivo di contribuire alla sua realizzazione, è stato inoltre approvato il c.d.‘Nuovo Bauhaus europeo’, un progetto ambientale, economico e culturale che mira a combinare, altresì nel settore marino-costiero, design, sostenibilità, accessibilità, anche sotto il profilo economico e degli investimenti.

In questo contesto la Pianificazione Spaziale Marittima si pone quale attivatore del "Green Deal" europeo al centro della strategia di ripresa dell'UE per rafforzare il mercato unico e adattarlo all'era digitale, con lo sviluppo di un'economia blu circolare e pulita, la conservazione e protezione della biodiversità nell'ambiente marino, facilitando la fornitura di energia pulita, economica e sicura, consentendo la fornitura di alimenti sani e rispettosi dell'ambiente e quindi del mare. In quest’ottica, si pensi all’integrazione nei piani dello spazio marittimo di una rete di aree marine protette, anche in un contesto transfrontaliero, per garantire la protezione e la conservazione della biodiversità; ma anche alla filiera ittica corta come garanzia di qualità e sicurezza del cibo, congiuntamente al contrasto alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata.

L’Unione Europea e gli Stati Membri, a seguito degli effetti della pandemia, stanno investendo su una Europa green, digitale e resiliente, con l’adozione di ulteriori programmi di investimento su ricerca, innovazione e azioni esterne, al fine di supportare programmi chiave per le future crisi. La transizione green renderà l’Europa più resiliente e strategicamente autonoma.

 

Con i relatori, che abbracciano un panorama professionale e di expertise sufficientemente ampio,  si esaminano le emerse maggiori criticità ma anche opportunità, in particolare le modalità con cui rivedere e adottare le politiche di gestione degli ambienti marino-costieri.

 

Avv. Daniela Addis – Studio Legale Ambiente & Mare  - Comitato Direttivo Mareamico