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Argyris Kallianiotis - Lo sviluppo della pesca costiera nel Mediterraneo. Una scommessa per la ricerca marina di domani

All’ inizio degli anni 80 quando la Comunità Europea ha iniziato di formulare quello che nel seguito sarebbe diventato la Politica Europea per la pesca, pochissimi esperti nel Mediterraneo si occupavano della pesca costiera. Lo strascico ed il ciancolo, attrezi di pesca massici ed aggresivi avevano concentrato l’ attenzione dei ricercatori per un lungo periodo, il quale sarebbe continuato per dieci anni ancora, fino al inizio degli anni novanta. Quando la disoccupazione ha cominciato ad immergere come problema da affrontare urgentemente a livello Europeo e si e’ cominciato a capire l’ importanza delle piccole imprese, alora si comincio’ a  discutere anche sull’ importanza della piccola pesca costiera nel Mediterraneo. Dopo gli studi iniziali, per la prima volta abbiamo capito la sua complessita, comincando a formurale qualche proposta per la sua ristrutturazione. Negli anni passati abbiamo studiato i metodi e gli attrezzi usati, il periodico uso di questi ed il loro impato sulle risorse e la biologia delle specie principali. Al contrario delle spezie demersali, i nostri dati per le spezie piu pregiati, come il sarago, la mormora e la sogliola, sono molto limitati e in qualche caso inesitenti. Come conseguenza anche il modo di intervenire in questa situazione complicata, era particolare, perche’ non sapendo molto, nessuno si prendeva il rischio di presentere proposte di ristruturazzione radicale. Considerando la situazione nella fascia costiera, dove esiste un ambiente molto vulnerabile, sottoposto a presioni umane di ogni genere e dove un gran numero di specie ittiche pregiate conclude il suo ciclo biologico, si puo capire l’ urgente bisogno di nuove proposte di gestione. Tenento in conto che la fascia costiera ha una propria dinamica di sviluppo, basata sullo sfruttamento dal settore turistico e residenziale, le possibilita’ di intervento a favore di una attivita’ come la pesca, non considerata primaria, ha pochissime possibilita’ di succeso. Il sistema Spagnolo delle confradias costiere e l’ esperimento sulla fascia costiera del Giappone, dove vaste aree, sono state concese a cooperative di pescatori, offrendo i mezzi e la techologia per un nuovo modello di svillupo, danno qualche  esempio sulle futture possibilita’ di svillupo.  La nostra scomessa sara’ quella di utilizare l’ esperienza esistente e continuando il nostro sforzo per la raccolta di dati sulla pesca costiera, di formulare proposte idonee per  questo ambiente, mettendo solide basi per la sua sopravivenza.

Argyris Kallianiotis

Fisheries Research Institute - Grecia