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Antonio Mazzola - La pianificazione Spaziale Marittima un’ineluttabile esigenza per la gestione sostenibile delle risorse di Pesca e acquacoltura.

La pianificazione dello spazio marino (PSM) è definita come un processo pubblico sviluppato per trovare soluzioni nell'uso dello spazio marino e per allocare spazialmente le attività umane limitando i conflitti, sostenendo lo sviluppo socio-economico e, allo stesso tempo, la protezione dell'ambiente marino e l'uso sostenibile delle sue risorse. E’un processo che si basa su un approccio multidisciplinare e olistico e integra diversi campi di conoscenza e background, per trovare soluzioni spaziali e di gestione sostenibile. Trattasi di uno strumento fondamentale di attuazione della politica marittima integrata (PMI) dell'Unione Europea.

Per poter essere efficiente la PSM deve considerare ed integrare le diverse politiche settoriali, nelle diverse aree geografiche, in funzione delle specificità socioeconomiche dei territori e delle caratteristiche ambientali.

L’elevato incremento della domanda di utilizzo di spazi marittimi per i diversi scopi civili e produttivi richiede una strategia integrata di pianificazione e gestione che riesca a coniugare lo sviluppo delle economie marittime con un utilizzo sostenibile delle relative risorse. L'elaborazione di una scala di priorità fra utilizzazioni potenzialmente concorrenti, diviene, pertanto, un imprescindibile strumento di politica economica e di programmazione.

Le molteplici attività che insistono sullo spazio marittimo costiero impongo limitazioni sia per le sovrapposizioni d’uso e la riduzione costante delle superfici inutilizzate e libere da vincoli, ma soprattutto per la conservazione della biodiversità e della funzionalità degli ecosistemi.

Pesca ed acquacoltura non sfuggono a questi problemi in quanto si sviluppano in aree della fascia costiera, spesso sono in conflitto fra loro, ma soprattutto lo sono con altre attività antropiche come l’uso delle spiagge ed il turismo, la conservazione dell’ambiente ed anche il traffico marittimo e gli impatti delle attività industriali. In particolare, lo sviluppo dell'acquacoltura marina costiera e la sua espansione per rispondere alla crescente domanda globale, dipenderà fortemente dall’individuazione di spazi destinati, frutto di un processo di pianificazione condivisa in ambito regionale e nazionale.

Nonostante si avverta l’urgenza di predisporre questi Piani per la gestione sostenibile dei mari, pochi Paesi europei sono arrivati alla scadenza prevista per il 31 marzo 2021 con documenti completi, molti non soddisfano i requisiti chiave della direttiva, altri Stati membri, tra cui l’Italia, sono molto indietro nella predisposizione e nell’adozione dei propri piani. Eppure, la definizione dello spazio marittimo, soprattutto per la pianificazione delle attività di gestione delle risorse di pesca e di acquacoltura, diventa fondamentale per un Paese come il nostro con oltre 8000 chilometri di coste, per tutte quelle decisioni che dovranno essere prese per lo sviluppo dell’economia del settore e per la salvaguardia dell’ambiente.

Prof. Antonio Mazzola  - CoNISMa - p.zzale Flaminio 9 – 00196 Roma

Università di Palermo – Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare via Archirafi 18 – 90123 Palermo