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Nel quadro del vasto tema delle interrelazioni tra turismo, mare e territorio e delle prospettive di sviluppo economico e sociale del comparto marittimo, assumono rilievo due specifici segmenti: il turismo nautico e la nautica da diporto, da un lato, e il turismo crocieristico, dall’altro.

Entrambi i segmenti hanno recentemente catturato l’attenzione dei media, ma non sempre le analisi proposte sono state condotte con un approccio rigorosamente scientifico ed una e le conclusioni si sono spesso rivelate semplicistiche, se non del tutto infondate, frutto di una conoscenza troppo superficiale.

I dati del IV Rapporto sull’economia del mare, pubblicato nell’ottobre del 2011 da Censis e Federazione del Mare, incrociati con quelli della XVII edizione del Rapporto sul Turismo Italiano 2010-2011, pubblicato recentemente dal CNR, mettono in luce uno scenario dai contenuti complessivamente piuttosto interessanti, sia in termini di contributo al PIL dei due segmenti analizzati, sia per le loro potenzialità di ulteriore sviluppo.

Ciò nonostante, le recenti scelte di politica economica e fiscale del Governo non sembrano orientate a cogliere le opportunità derivanti da un consolidamento delle posizioni acquisite e da un loro ulteriore miglioramento.

Nautica da diporto, turismo nautico e crociere sono segmenti del turismo marittimo in grado di esprimere ancora larghi margini di sviluppo, con le correlate positive ricadute socio-economiche ed occupazionali per territori di riferimento interessati, nel rispetto delle logiche di sostenibilità sotto ogni profilo.

Dall’analisi dei dati disponibili emerge una situazione alquanto diversificata per i due segmenti in esame.

La nautica da diporto ed il turismo nautico hanno fortemente risentito non solo della generale crisi economica internazionale e della correlata contrazione dei consumi, ma anche del negativo impatto delle recenti politiche fiscali del Governo, non sempre ispirate dal perseguimento di obiettivi di crescita e di sviluppo, con una prospettiva di perdurante difficoltà nel breve periodo.

Diverso è il caso delle crociere marittime, per le quali, nonostante le recenti polemiche e le strumentali spettacolarizzazioni mediatiche, il mercato non solo non sembra aver reagito negativamente, ma si caratterizza per una costante crescita, con prospettive di sviluppo ulteriore nel breve e medio periodo.

L’orografia e l’ubicazione geografica dell’Italia, insieme con il suo patrimonio paesaggistico, ambientale, storico e culturale rappresentano un unicum che non ha paragoni in tutto il mondo e che può costituire, se adeguatamente valorizzato e correttamente utilizzato, uno straordinario elemento di richiamo per lo sviluppo del turismo marittimo e dell’economia dell’intero Paese.

 

 

Antonio Di Monte - Assomarinas