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- 26 Giugno 2019 Data di creazione
- 26 Giugno 2019 Ultimo aggiornamento
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E’ con grande piacere che porgo il saluto in questo splendido castello a questa importante manifestazione, quale rettore del Politecnico di Bari, innanzitutto per l’importanza dei temi affrontati che, anche per affinità culturale, mi stanno particolarmente a cuore, ma anche perché l’istituzione da me rappresentata da molti anni è impegnata in studi e ricerche sugli argomenti che saranno trattati nel convegno. Basti pensare alla recente apertura del Laboratorio di Ricerca e Sperimentazione per la Difesa delle Coste che rappresenta un fiore all’occhiello per il Politecnico e che rappresenta un ottimo esempio di sinergia fra pubbliche Amministrazioni (in particolare Regione Puglia), istituzioni di ricerca e Comunità Europea che ha cofinanziato l’intrevento. Si tratta di uno dei più grandi laboratori al mondo per lo studio i problematiche costiere; ed è significativo che sia stato realizzato proprio in Puglia.
La presenza del convegno di “Mare Amico” in Puglia conferma l’importanza del mare per la nostra Regione, sia come inalienabile bene ambientale che come vitale risorsa socio economica. La Puglia, infatti, con i suoi 800 km di costa non può prescindere dalla “risorsa mare” nella programmazione di sviluppo sociale e, d’altra parte, l’eccessiva pressione sulla fascia costiera (il 65% delle grandi città del mondo sono localizzate lungo la costa e circa il 60% della popolazione mondiale vive entro i primi 100 km dalle coste) rende sempre più necessari interventi di tutela ambientale, con riferimento ai problemi di degrado fisico delle coste, di inquinamento delle acque e di gestione del territorio.
I temi affrontati nel convegno sono assai complessi ed investono problematiche molto attuali che destano purtroppo notevoli preoccupazioni e sulle quali la ricerca non ha ancora detto una parola definitiva. Infatti, nonostante notevoli sforzi, il rischio di inquinamento marino è sempre più forte, così come i fenomeni di erosione costiera determinano ogni anno un grosso depauperamento del patrimonio demaniale, con immaginabili conseguenze.
Ritengo che solo una piena e convinta collaborazione fra Enti territoriali ed istituzioni di ricerca possa contribuire a dare risposte ai molti problemi sul tappeto fra i quali, oltre a quelli già citati, si deve segnalare quelli della pesca e dei trasporti marittimi. Ho aperto il mio intervento citando un esempio di proficua collaborazione fra pubbliche amministrazioni e mondo della ricerca, ma i passi da compiere verso una piena sinergia sono ancora molti.
D’altra parte, solo di recente gli Enti locali sono stati investiti di importanti ed a volte esclusive competenze in materia, ed è pertanto indispensabile tenere sempre alta la tensione, anche attraverso convegni come questo, in grado di sensibilizzare l’opinione pubblica ad un maggiore rispetto per il mare, ma anche le pubbliche Amministrazioni affinché manifestino in modo tangibile la propria attenzione al territorio costiero ed alle problematiche connesse con il mare: pesca, trasporti marittimi, erosione costiera, inquinamento.
Ed è per questo che è particolarmente apprezzabile lo sforzo degli organizzatori del convegno di promuovere l’incontro delle pubbliche amministrazioni con il mondo accademico.
In questa direzione si è sempre mosso il Politecnico sotto la mia guida in tutti i settori di ricerca, ma soprattutto nel campo della tutela del territorio, della salvaguardia dell’ambiente marino e della protezione delle coste.
Vorrei citare i recenti studi su modello fisico delle opere di protezione costiera di litorali toscani (Convenzione stipulata con l’Autorità di Bacino dell’Arno), le numerose collaborazioni con la Regione Puglia per gli studi preliminari per la redazione dei Piani di bacino e per il monitoraggio delle aree costiere (Convenzione firmata negli scorsi giorni), gli studi per il recupero ambientale di un tratto di litorale del Comune di Bari e ancora la collaborazione con l’Autorità Portuale di Bari per la redazione del master plan del porto.
L’elenco sarebbe ancora lungo, ma mi sono limitato solo ad alcuni esempi di collaborazione proprio nelle tematiche del presente convegno e mi auguro che i rapporti fra il Politecnico e le pubbliche Amministrazioni possa produrre ancora più frutti in futuro.
Devo altresì segnalare l’esigenza che sulle problematiche citate occorre che gli Enti territoriali possano al più presto darsi un assetto idoneo a fornire risposte certe ed efficaci.
In tal senso, la legislazione vigente, pur caricando le Regioni di notevoli competenze non aiuta a fare chiarezza e spesso trascura la specificità del territorio costiero
Ad esempio, se è vero che la legge 183/89, a ragione ritenuta una delle norme basilari per la gestione del territorio, inserisce le problematiche costiere fra le tematiche da studiare, è anche vero che nelle successive norme attuative, il problema viene spesso dimenticato o introdotto in modo marginale. La Regione Puglia, ha comunque provveduto a superare, laddove possibile, le dimenticanze del legislatore, ad esempio prevedendo gli aspetti costieri nell’ambito degli studi connessi con la 183/89 (studi che lo stesso Politecnico ha svolto su incarico della Regione), o garantendo notevoli risorse del POR 2000-2006 alla conoscenza ed alla tutela del territorio costiero.
E’ dunque indispensabile, sul piano nazionale, recuperare le tematiche costiere nell’ambito di specifiche leggi che chiariscano in modo inequivocabile i ruoli che ciascuna Amministrazione deve svolgere in tema di pianificazione delle aree costiere, così come, da parte delle Regioni, occorre il massimo sforzo per recepire appieno tutte le competenze che nell’ultimo decennio sono state trasferite dal governo centrale, quali quelle sulla difesa del suolo, della gestione delle aree demaniali, di valutazione di impatto ambientale, di pianificazione della portualità di interesse regionale, ecc.
A render più complessa l’organizzazione delle attività, si deve segnalare l’esigenza di istituire stretti rapporti di collaborazione con altre Amministrazioni competenti (Comuni, Autorità portuali, Capitanerie di Porto e Autorità Marittime, ecc.), in parte già definiti in forma e contenuti dalla normativa vigente ed in parte tutti da costruire.
In definitiva, colgo questa occasione per segnalare l’importanza di istituire un osservatorio permanente delle coste, in grado di garantire da un lato la gestione dei dati di monitoraggio della fascia costiera e dall’altro un’efficace azione di coordinamento fra i soggetti interessati, siano essi pubbliche amministrazioni, istituzioni di ricerca, associazioni, concessionari, ecc.
In tal senso, il Politecnico di Bari si propone a pieno titolo quale elemento di raccordo, ed associazioni come “Mare Amico” possono svolgere un importante ruolo di sensibilizzazione e di comunicazione.
Prof. Antonio Castorani - Rettore Politecnico di Bari
File | Azione |
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Antonio Castorani - Protezione delle coste e tutela del territorio.pdf | Download Share on Facebook |
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