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Andrew Sweetman - Siti offshore di stoccaggio geologico: rischi potenziali e impatto sulla biosfera marina

È dagli albori della rivoluzione industriale che i livelli atmosferici di CO2 continuano ad aumentare. È il risultato dell’utilizzo dei combustibili fossili che sta aumentando ad un tasso di crescita di gran lunga superiore a quanto non sia mai avvento nella storia della Terra. L’aumento dei livelli di CO2 è stato indicato come il principale responsabile del riscaldamento globale e degli effetti connessi al cambiamento climatico. Gli oceani sono il serbatoio naturale della COatmosferica e, fino ad oggi, essi hanno assorbito circa la metà della CO2 antropogenica. La  CO2, a contatto con l’acqua di mare, reagisce e altera le sua proprietà chimiche, abbassando il pH e la concentrazione dei carbonati dell’acqua marina con un processo denominato “acidificazione degli oceani”, che porta a una progressiva distruzione dei carbonati. Questo è particolarmente dannoso per quelle specie marine con conchiglia o guscio in quanto l’acidificazione degli oceani ne provoca una ridotta calcificazione e il loro scioglimento. Le varie specie hanno una diversa capacità di tollerare e contrastare questi effetti e questo ha implicazioni sulla biodiversità, sul processo trofico e sul funzionamento dell’ecosistema. Quindi è stata fatta pressione politica per ridurre i livelli di CO2 nell’atmosfera e per prevenire l’acidificazione degli oceani, con lo scopo di indurre i governi a elaborare nuove strategie per affrontare il problema dell’innalzamento dei livelli di CO2 nell’atmosfera. La cattura e lo stoccaggio della CO2 (CCS) è attualmente uno dei provvedimenti più promettenti per l’immediato controllo delle emissioni di CO2, mentre si cercano nuove fonti energetiche di natura non petrolifera. La Norvegia gioca un ruolo di primo piano nello sviluppo e attuazione delle procedure di CCS, mentre convenzioni internazionali, come quella di Londra e l’OSPAR e anche specifiche norme (direttive europee) stanno delineando un quadro di riferimento per il CCS, con particolare riguardo allo stoccaggio della CO2 in strutture geologiche, incluso quelle del fondo marino. Comunque la fuoriuscita di CO2 dai depositi geologici di stoccaggio e la conseguente acidificazione dell’ambiente marino possono avere un impatto molto grave sulla vita marina, riducendone la varietà e spostando i processi specifici dell’ecosistema dagli animali ai microbi, con un contemporaneo impatto sui livelli trofici superiori, come pesci e altre specie di rilevanza commerciale. In questo intervento, si discuterà dei rischi potenziali e dell’impatto sulla biosfera marina conseguenti al rilascio di CO2 dai depositi offshore.

Prof. Andrew Sweetman

Istituto Norvegese di Ricerche Idriche (NIVA) & Centro di Geobiologia, Università di Bergen, Norvegia