XXVII Rassegna del Mare – Cefalù, 12 ottobre 2018

Tavola Rotonda “Turismo: tra sviluppo sostenibile e preservazione dell’identità culturale” – Coordina: Jean Pierre Lozato-Giotart (Università Paris III Sorbonne Nouvelle e Comitato Scientifico Mareamico)

 

La “bellezza” è  «elemento costitutivo dell’identità nazionale». In una nazione come l’Italia, la cui identità si fonda essenzialmente sull’insieme degli straordinari valori espressi dai suoi territori, il patrimonio culturale, che di tali valori rappresenta l’elemento più caratterizzante e attrattivo, merita di essere difeso, tutelato e valorizzato in maggior misura.

Il turismo mondiale si concentra nel Mediterraneo, solcando le rotte commerciali più trafficate della storia. Tuttavia occorre preservarne ricchezza e biodiversità.

 

 

 

Per raggiungere questo ambizioso obiettivo gli ecologi hanno suggerito che non bisogna mai perdere di vista il fatto che a mare la continuità è sistemica ossia viene registrata non solo in un punto, ma si ripercuote da una parte all’altra, interessando le opposte sponde. Motivo per il quale non si può intervenire solo in una determinata area circoscritta altrimenti non si risolve nulla.

La sfida è quella di superare i diversi effetti antropici che insieme all’incremento della temperatura stanno portando ad un alterazione dei processi biologici oltre a realizzare un valido sistema di intercettazione della plastica.

 

 

Non bisogna sottovalutare neanche di arginare il fenomeno dello scolo delle acque di scarico come quello di altri inquinanti molto spesso rivenienti da terreni agricoli. Molto spesso si sottovaluta il fatto che l’acqua di vegetazione (residuo della pulitura delle olive) sia duecento volte più inquinante di quella di fogna a causa della patina di olio che in essa racchiude e trasporta, correndo il rischio, quando transita, di inquinare persino la falda acquifera.

Una proposta interessante – sostenuta dal prof.re Lucio Ibertini – è quella che mira a promuovere la cosiddetta “mobilità dolce” all’insegna di un turismo sostenibile.

 

 

Il collegamento tra i due mari (Adriatico e Ionio) può avvenire attraverso le vie lente di terra e di acqua così come sostenuto dalle cattedre Unesco italiane del Gruppo TEST (Assetto del territorio, Sostenibilità Urbana, Turismo) che hanno individuato come aree di interesse: protezione del patrimonio dalle calamità naturali (terremoti, alluvioni, dissesto idrogeologico, erosione, desertificazione) e dall’azione umana (incendi, inquinamento, cambiamenti climatici) con lo sguardo rivolto al patrimonio e ai processi sociali ed economici, al turismo e alle tecnologie innovative.